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Licenziato un altro operaio Fiat a Termoli

Il nuovo licenziamento di un operaio Fiat riaccende lo scontro sindacale attorno all'azienda torinese. Giovanni Musacchio, dello Slai Cobas di Campobasso, aveva partecipato a un presidio a Pomigliano, in occasione del referendum, mentre era in permesso per motivi familiari. In una settimana i licenziati sono cinque, di cui tre delegati sindacali della Fiom, che ha indetto due ore di sciopero venerdi' 23. Oggi intanto, sciopero di otto ore indetto dalla Fiom a Termini Imerese.

I fatti
Un operaio della Power Train della Fiat di Termoli, del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, è stato licenziato ieri dall'azienda per aver partecipato al presidio davanti al Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco lo scorso 22 giugno, in occasione del referendum in fabbrica. E' quanto dichiara Vittorio Granillo, del coordinamento del sindacato di base.

Granillo ha annunciato un'azione legale in difesa dell'operaio, Giovanni Musacchio, sostenendo che "la Fiat, non riuscendo ad avere consensi, passa alla repressione nei confronti degli operai e dei sindacalisti".

"Abbiamo assistito in questi giorni alle azioni di forza da parte dell'azienda - ha proseguito Granillo - che ha dapprima licenziato i delegati Fiom a Melfi e adesso il rappresentante dello Slai Cobas".

Secondo quanto reso noto da Granillo, l'operaio si era recato in fabbrica a Termoli per il secondo turno di lavoro: "Ma non lo hanno fatto entrare e gli hanno comunicato il licenziamento davanti ai cancelli, preannunciandogli la successiva lettera a casa. Secondo quanto gli hanno spiegato Giovanni aveva usufruito di un permesso per accudire la propria figlia. Un permesso che pero' terminava alle 14, ed è stato allora che il nostro esponente ha raggiunto gli altri delegati di Termoli arrivati a Pomigliano d'Arco".

Cinque operai licenziati in una settimana
Con quello di oggi a Termoli, salgono a cinque gli operai licenziati dalla Fiat nell'arco di una settimana: un caso a Mirafiori e tre a Melfi si erano registrati tra martedi' e mercoledì scorsi. Tra loro, ci sono tre delegati Fiom e, oggi, uno del coordinamento dello Slai Cobas. Il 13 luglio la Fiat aveva licenziato un delegato della Fiom di Mirafiori perche' avrebbe usato l'e-mail aziendale per diffondere un volantino in cui i lavoratori polacchi dello stabilimento di Tichy esprimevano solidarietà ai colleghi di Pomigliano d'Arco alla vigilia del referendum del 22 giugno. Il giorno dopo, il 14 luglio, altri tre operai del reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) sono stati licenziati dall'azienda, dopo che li aveva già sospesi con l'accusa di aver bloccato un carrello robotizzato, durante un corteo interno, impedendo il rifornimento produttivo.

Fonte: Rainews24.it
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by testintesta

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