Ads

Recent Post

Rocking Rolling Rounded Menu with jQuery and CSS3

Stessa spiaggia, stesso mare? Il giudizio dei bagnanti

Stessa spiaggia, stesso mare? In Italia è sempre meno vero: sono cambiate parecchio. Qualcuna magari anche in meglio, molte sicuramente in peggio. Uno degli studi più dettagliati fatti sul litorale italiano risale a 14 anni fa e certificava che solo il 28% degli 8mila chilometri di costa rimaneva libero tra edilizia e stabilimenti balneari. Da allora la situazione è peggiorata parecchio. Ancora nel 1996, per esempio, in Sicilia il 63% del litorale era già occupato dal cemento. Se si aggiungevano i nuclei edificati non continui si arrivava al 74%. Di fatto soltanto il 18% era rimasto libero dal cemento. L'edificato costiero destinato all'uso vacanza è in media di 149 abitazioni per chilometro. Secondo l'Atlante delle spiagge Italiane del Cnr solo su 700 km - cioè meno del 10% dello sviluppo costiero nazionale - erano presenti sistemi di dune sabbiose. E solo il 50% - cioè 350 Km - risultavano allo stato naturale: una media di soli 23 Km per ognuna delle 15 regioni costiere.

Visto che le spiagge, e le coste in genere, restano uno dei patrimoni più preziosi del paese, Corriere della Sera e Wwf chiedono ai bagnanti italiani di raccontare se e come è cambiato il loro modo di tuffarsi in mare.

SEGNALAZIONI DEI LETTORI - I lettori sono invitati a descrivere sul sito del Corriere la spiaggia più amata o semplicemente quella scelta per le vacanze, o per i fine settimana: com’era, come è diventata, in che stato è. Esiste ancora? Si è ridotta? Sono comparsi nuovi stabilimenti balneari, chioschi, rimessaggi barche? Era spiaggia libera e non lo è più? E’ pulita, sporca? Nuove costruzioni sono comparse, in mare allevamenti di pesce, sulla costa ci sono insediamenti industriali, capannoni? Se la spiaggia e il mare non sono più gli stessi, e le loro condizioni sono peggiorate, scrivete un breve testo che descriva questi cambiamenti, e allegate foto che possibilmente mettano in luce le differenze rispetto al passato.

PROGETTO DI RECUPERO – I casi saranno tutti pubblicati su Corriere.it. Scegliendo tra uno di questi, alla fine dell’estate, i tecnici di Wwf Ricerche e Progetti elaboreranno gratuitamente un piano di recupero che sarà reso pubblico e inviato agli Enti Locali competenti. Anche se si tratta, per l’appunto, di una goccia nel mare, o meglio di una spiaggia su 8000 km di coste, rimetterne a posto anche una sola, potrebbe essere un segnale utile per guardare in modo diverso a un futuro dove poter rivedere le stesse spiagge, e lo stesso mare.

Fonte: Corriere.it
Share on Google Plus

About CiakZone

by testintesta

    Blogger Comment
    Facebook Comment

0 commenti:

Posta un commento