MARZI (CS) – Nella notte degli Oscar 2010 echeggia l’urlo del calabrese Mauro Fiore: “Viva l’Italia”. Fiore, 45 anni, originario di Marzi, in provincia di Cosenza, trasferitosi a Chicago all’età di sette anni, ha vinto la statuetta per la fotografia in “Avatar” ed è uno dei due italiani a trionfare al Kodak Theatre.
“Viva l’Italia, un gran saluto all’Italia, un grande abbraccio” ha detto Fiore chiudendo il suo discorso in cui ha ringraziato i regista di “Avatar”, James Cameron, e i genitori Lorenzo e Romilda Carpino.
Quando suo padre e sua madre decisero di tornare in Italia con la sorella, lui scelse di restare a studiare al Columbia College di Chicago dove conobbe il direttore della fotografia Janush Kaminsky con il quale si trasferì in California.
La sua carriera inizia come elettricista e tecnico luci, partecipando a vari produzioni firmate da Steven Spielberg, come Schindler’s List e Amistad. Nel corso degli anni, Fiore lavora come direttore della fotografia in campo internazionale, prevalentemente per il cinema statunitense, diventando membro dell’American Society of Cinematographers.
Ha lavorato sempre dietro le quinte, come operatore di camera e tecnico luci, dagli anni ‘90 in poi ha iniziato a lavorare assiduamente come direttore della fotografia di film come “La vendetta di Carter”, “Training Day”, “Smokin’ Aces” e molti altri.
“L’avevo preparata quella frase: ci tenevo molto a dirla – confessa Mauro Fiore – in particolare è stata una dedica ai miei familiari e agli amici che hanno seguito sicuramente la cerimonia dal paesino di Marzi, in Calabria, dove sono nato”.
ilvelino.it
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